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20 Maggio 2015

Tornano a crescere i rendimenti sul mattone da investimento

di Cristina Giua

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Ora che i prezzi delle case sono scesi a livelli così bassi, conviene riaprire la partita dell'investimento nel mattone?

E se sì, dove e con quale tipo di acquisto?

L'argomento tasse  - negli ultimi anni la casa è stata ribattezzata, non per nulla, il Bancomat dello Stato -  ha creato enormi danni al mercato delle seconde abitazioni (e non stiamo parlando di case vacanza, ma del classico appartamentino da investimento, da mettere a reddito, affittandolo, o comunque da tenere lì, nella prospettiva di una rivalutazione negli anni).

A maggior ragione il discorso si apre ora che il mercato dei mutui – ammesso di protervi accedere - sembra ripartire sia in termini d'erogato che in termini di tassi di interesse abbordabili.

Su questo fronte ha provato a fare due conti l'ufficio studi Tecnocasa.

Nel secondo semestre del 2014 l’analisi in 10 grandi città italiane (nell'elenco Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino) dice che il rendimento annuo lordo si è attestato intorno al 4,5%.

Il livello raggiunto è leggermente superiore all'inizio del 2014, quando si collocava a quota 4,2% e sicuramente più alto – anche qui, non di molto – rispetto al 3,7- 3,9% visti nei momenti peggiori della crisi, dal 2008 in poi.

L’ufficio studi ha messo a confronto le dinamiche di crescita dei prezzi degli immobili, dei canoni di locazione e dei rendimenti, nel periodo che va dal 2004 al 2014.

La curva dei prezzi è stata calcolata facendo riferimento alle variazioni degli immobili legate al compravenduto della tipologia “medio usato”.

L’andamento delle variazioni dei canoni di locazione nel tempo è stato elaborato prendendo come riferimento un appartamento bilocale.

Tra le grandi città quelle che hanno ritorni più elevato sono Verona (5,5%) e Palermo (5,1%).

Un mercato in ripresa come quello di Milano raggiunge il 4,5% di rendimenti medio annuo, perfettamente in linea con la media nazionale dunque.

Competitiva anche Bologna - città universitaria per eccellenza, dove il mercato degli affitti agli studenti è sempre stata una voce di richiamo per gli investitori - che si aggiudica un 4,4%.

Nella zona bassa della classifica invece si collocano Roma, Napoli, Torino, tutte raccolte in valori tra il 4 e il 4,2%.

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