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29 Settembre 2016

In Svizzera arriva il badge per i cantieri edili

di red

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Mentre in Italia il presidente dell’Ance, Claudio De Albertis, chiede inascoltato interventi, nella confinante Svizzera, Canton Ticino, si introducono sistemi di controllo rigidi sugli accessi nei cantieri edili.

Quindi si può fare, ma non in Italia.

Ieri la Società svizzera impresari costruttori (SSIC) ha presentato l’iniziativa “tesserino identificativo sui cantieri”.

"La SSIC prosegue il suo impegno per una concorrenza leale nell'ambito dell'edilizia, questo a salvaguardia delle imprese oneste, che sono la grande maggioranza, e dei lavoratori - fa sapere la SSIC in un comunicato - Le mele marce che non rispettano le regole vanno individuate e sanzionate. In questo contesto la SSIC si sta facendo promotrice dell'introduzione di un tesserino di riconoscimento per i lavoratori sui cantieri che permetterà di effettuare controlli più rapidi ed efficienti".

L' obiettivo della SSIC è di "mantenere le buone condizioni di lavoro in un clima di concorrenza leale". I una conferenza stampa odierna, prima dell'assemblea dei delegati nazionali della SSIC, sono intervenuti Mauro Galli, presidente della SSIC Sezione Ticino, e Gian-Luca Lardi, presidente centrale della SSIC.

"Un'edilizia dove la maggior parte delle imprese si comporta correttamente ma - ha ricordato Galli - il Ticino vive una situazione di pressione dovuta in buona parte alla situazione economica dell'Italia. In questo contesto è importante continuare a vigilare su alcune pratiche che poco hanno a che vedere con il modo corretto di fare impresa per garantire pari condizioni a tutti".

"Proprio a salvaguardia degli imprenditori onesti la SSIC a livello nazionale sta promuovendo l'introduzione di un documento d’identità per i lavoratori del settore - ha spigato il presidente Gian-Luca Lardi - l'idea è quella che ogni lavoratore abbia con sé un tesserino che lo identifichi e che permetta agli ispettori dei vari organi di controllo (commissione paritetica, ispettorato del lavoro, ecc.) di poter verificare in tempi rapidi se vi siano delle irregolarità. Un sistema che vuole quindi semplificare e velocizzare i controlli a vantaggio delle imprese e dei lavoratori onesti".

"In questo contesto il Ticino, che anche a causa della sua posizione geografica vive maggiormente alcune situazioni problematiche da controllare (basti pensare ai 650'000 giorni di lavoro prestati da lavoratori saltuari provenienti da oltre confine equivalenti a 1'100 posti di lavoro a tempo pieno), si è detto disponibile a mettersi in prima linea come Cantone per portare avanti un progetto pilota", conclude il comunicato della SSIC.

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È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: Lendlease: MIND continua a crescere con i cantieri di WestGat