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09 Maggio 2025
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08 Maggio 2025
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Spending Review avanti adagio, molto adagio. Quasi fermi. Nel 2014 il Governo aveva ipotizzato un freno alla spesa pubblica con tagli per 7 miliardi di euro, poi nel 2015 si arrivava a 18 miliardi e a 33,9 miliardi quest’anno. Invece negli ultimi due anni ci siamo fermati a 25 miliardi. Lo ha spiegato il ministro Pier Carlo Padoan sottolineando come sia “difficile andare oltre”.
Dalla riorganizzazione e razionalizzazione delle sedi locali del Mef non arriva un grande aiuto. Le prime operazioni sugli immobili in corso nel 2016, rende noto il Ministero, portano a risparmiare circa 2 milioni di euro mentre le iniziative realizzate tra il 2010 e il 2014 hanno portato a risparmi di 15 milioni di euro, "senza intaccare i servizi resi ai cittadini". L’operazione è stata comunicata come un grande risultato dell’amministrazione, ma si tratta, a fare i conti, di una percentuale irrisoria dei 25 miliardi.
Ad ogni modo si spera che la razionalizzazione degli uffici del Mef possa proseguire anche nel corso dell’anno, ma è difficile ipotizzare una visione strategica. Fra il 2009 e il 2014 si sono alternati cinque ministri dell'Economia: Giulio Tremonti, Mario Monti, Vittorio Grilli, Fabrizio Saccomanni e Pier Carlo Padoan. Tutti avevano un commissario “pro tempore” alla spending review. E tutt'e cinque hanno presentato una revisione strutturale della spesa che si è realizzata con tagli orizzontali alla Pubblica amministrazione, ministeri in primis. Quindi, ancora, si spera che queste operazioni sulle sedi del Mef siano effettivamente riorganizzazioni e non meri tagli.
In dettaglio, quest’anno i risparmi derivano da accordi a Terni, Messina, Bologna e Milano. Il processo è portato avanti dal Dipartimento dell’Amministrazione Generale (DAG) del Ministero che in questa fase si sta concentrando oltre che sulle Ragionerie Territoriali anche sulle Commissioni tributarie. Il DAG attraverso la Direzione per la razionalizzazione degli immobili, degli acquisti, della logistica e gli affari generali sta ora portando avanti un programma di razionalizzazione che ha l’obiettivo di ulteriori risparmi nel medio periodo del 51,4% (16,1 milioni) rispetto al dicembre 2014, che cresceranno fino al 61,5% (19,3 milioni) per il 2020-2021. Questo tassello della spending review segue il protocollo siglato nel febbraio 2014 tra il MEF e l’Agenzia del Demanio per pianificare ed attuare un nuovo modello organizzativo che, attraverso la creazione di Poli Logistici Territoriali Unitari (in sostanza: l’accorpamento in medesimi immobili delle Ragionerie Territoriali dello Stato e delle Commissioni Tributarie Regionali e Provinciali) e l’integrazione logistica e funzionale delle sedi del MEF, "contribuisca sia al contenimento della spesa di funzionamento, attraverso economie di scala conseguenti alla gestione unitaria di attività strumentali e di supporto, sia al contenimento della spesa per affitti, ridotti per numero e costo".
È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: MIND, Milano continua a correre (Video); LCA: Borsa di Vienna, str
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