Ultime notizie
27 Marzo 2024
26 Marzo 2024
5 Marzo 2015
Scelta degli uffici, il taglio dei costi non è più l'unico driver
di Cristina Giua
Condividi:
E' stato un mantra assoluto delle aziende che hanno attraversato la crisi degli ultimi 7 anni.
Oggi si tira il fiato: rispetto ai momenti peggiori, quando il principale driver di ogni strategia legata alla location degli uffici era dominata dal contenimento dei costi, le aziende europee fanno un passo avanti, re-introducendo criteri di scelta più evoluti.
A fissare i criteri di questo cambio in corsa è l'European Occupier Survey, indagine targata Cbre giunta alla quinta edizione, che ha approfondito driver e tendenze legate alle strategie immobiliari di gruppi e multinazionali con sede nel Vecchio Continente.
Oggi – si legge nel dossier - la presenza di forza lavoro qualificata ha influito in modo significativo sulle scelte di localizzazione delle aziende.
Ad esempio, circa la metà del panel di manager intervistati (46%) ha indicato la disponibilità di talenti tra i fattori chiave che guidano tali scelte, mentre per il 30% è stato il costo del lavoro il fattore fondamentale.
Ma soprattutto: entrambe le risposte hanno registrato un incremento del 10% rispetto allo scorso anno.
I due terzi degli intervistati (67%) ha riferito che la strategia di workplace è stata guidata principalmente dalla necessità di attrarre e trattenere talenti.
Questo dato è in crescita del 20% rispetto allo scorso anno (48%) e fa scendere dal primo al terzo posto il contenimento dei costi (dal 56% nel 2013 al 43% di oggi) quale principale motivazione della decisione sulla localizzazione.
Il secondo motivo alla base di una strategia di workplace è il desiderio di aumentare la produttività dei dipendenti, passato dal 37% al 46%.
Infine, luoghi di lavoro accoglienti con spazi di qualità e facilmente raggiungibili con i mezzi di trasporto, sono sempre più ricercati dalle aziende, il 65% delle quali indica proprio questi quali fattori fondamentali per scegliere un immobile e per attrarre le giovani generazioni.
Spiega Marcello Panizzutti, head of Project Management per Cbre Italia: “Il metodo di lavoro è cambiato e le esigenze degli utilizzatori si riflettono sempre di più in ambienti di lavoro smart e dinamici.
Questo non significa abbandonare il tradizionale spazio con scrivanie ma piuttosto aumentare gli spazi di networking con l’espressa volontà di rendere il posto di lavoro un benefit che l’azienda mette a disposizione del dipendente.
Le aziende sempre più acquisiscono consapevolezza che attrarre e/o mantenere personale qualificato e motivato non è più solo una questione di stipendio ma anche di ambiente di lavoro”.
“Anche in Italia - aggiunge Stefania Campagna, head of tenant representation per Cbre Milano - sta arrivando una la rivoluzione nel modo di vivere lo spazio in azienda, anche se con tempistiche più lente, per ragioni storiche e culturali, rispetto ad altri Paesi.
Oggi soprattutto le branch italiane delle grandi corporate globali stanno timidamente iniziando a sperimentare i nuovi modi di lavorare.
Notiamo inoltre un approccio differente a seconda del settore di attività: gli studi legali e il settore bancario sono più restii al cambiamento, ad eccezione di Unicredit ch fra le aziende italiane è precursore nell’implementazione dello smart working; mentre le società attive nei settori telecomunicazioni media e tecnologico stanno implementando format sempre più avveniristici – come gli esempi recenti di Google, Microsoft e Samsung”.
Scarica allegato
Allegati:
È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: Lendlease: MIND continua a crescere con i cantieri di WestGat
Notizie Correlate
News
16 Febbraio 2024
red
News
News
10 Gennaio 2024
red
News
News
News
red
News
05 Ottobre 2023
red
Flash News
red
News
03 Ottobre 2023
red
News
03 Ottobre 2023
red
Flash News
02 Ottobre 2023
red