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19 Ottobre 2016

A Saie 2016 il XXIV Rapporto Cresme

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Presentato a Bologna il XXIV Rapporto Congiunturale Previsionale del Cresme, realizzato nel 2016 con il patrocinio di SAIE e con il contributo di Integra, Sistemi Urbani, Cnce e Formedil. 

Lo scenario descritto dal Rapporto è il riferimento per il settore e sarà condiviso il 19 ottobre in occasione del convegno inaugurale di SAIE 2016 alla presenza della filiera delle costruzioni e dei professionisti, con ANCE, Federcostruzioni, Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, Consiglio Nazionale Ingegneri e Oice, evento a cui è stato invitato anche il Ministro delle Infrastrutture dei Trasporti Graziano Delrio.

Incertezza e complessità rimangono una costante, ma i dati che arrivano dal settore delle costruzioni, elaborati dal Cresme, descrivono una ripresa dai valori contenuti, ma più alti di quelli dell’economia.

In apertura della presentazione è intervenuto Franco Boni, presidente di BolognaFiere, che ha ripreso il piano del governo per l’Industria 4.0. “Un piccolo contributo lo daremo anche noi come BolognaFiere - ha dichiarato il presidente - nell'immediato futuro il quartiere fieristico sarà interessato da un importante programma di revamping e ampliamento che integrerà bellezza ed efficienza energetica. Avvieremo un concorso e coinvolgeremo architetti e ingegneri”. 

Nel corso della presentazione Lorenzo Bellicini ha delineato lo stato di salute del settore delle costruzioni, sottolineando che il tasso di crescita degli investimenti nel 2016 è del 2,2%, mentre nel 2017 sarà del 2,6%. "Il mercato è trainato nel 2016 dagli investimenti in manutenzione straordinaria e riqualificazione del patrimonio energetico, dalle opere pubbliche e dall’edilizia non residenziale di nuova costruzione. Il motore principale della nuova fase ciclica – ha spiegato Bellicini, direttore del Cresme - è l’attività di manutenzione straordinaria e ordinaria del patrimonio esistente che per l’Italia vale l’82%”.

Molto positivi sono anche i dati nei primi 9 mesi del 2016, che descrivono le compravendite immobiliari, il credito alle famiglie, la vendita di finiture e impianti, la vendita di macchine movimento terra. Non ci sono invece segnali positivi dalla nuova produzione residenziale che continua a frenare: nel 2016 gli investimenti in nuove costruzioni residenziali in Italia sono di poco superiori all’8% del valore della produzione dell’intero mercato delle costruzioni.

L’ipotesi sostenuta dal Cresme  è che sia finita la fase recessiva nel 2015 e che si sia avviato un ciclo nuovo. “Si può parlare di primo ciclo dell’ambiente costruito – ha dichiarato Bellicini - sottolineando quindi l’importanza della riqualificazione del patrimonio esistente, ormai pari al 73% del valore della produzione del settore nel 2016, attraverso l’integrazione tra costruzioni, impianti e servizi”.

Il valore della produzione del mercato delle costruzioni nel 2016 è stato di 166,2 miliardi di euro (contro i 165,5 miliardi di euro del 2015) ma si consideri che il valore degli investimenti in fonti energetiche rinnovabili è stato stimato pari a 1,6 miliardi di euro, considerando che nel 2010 superava i 32 miliardi.

Tra i dati critici anche quello della mancata crescita dell’occupazione nel settore delle costruzioni. Ma “un insieme di nuove norme e direttive – si legge nel rapporto Cresme – ha puntato negli ultimi anni a riconfigurare il settore verso nuovi modelli operativi”.

Il motore principale dell’innovazione resta quella tecnologica, l’evolversi di modelli organizzativi e la crescita di produttività. Non solo, il mercato delle costruzioni e quello delle infrastrutture hanno via via integrato quello degli impianti, allagandosi al mondo dei servizi.

Ne consegue che il partenariato pubblico e privato, il facility management, l’energy technology e la gestione sono temi centrali per ripensare come innovare il mercato, sposando innovazione tecnologica e digitalizzazione.

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