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9 Febbraio 2016

Roma: Sogeea, Metro C rischia di essere inutile. Intanto i lavori sono fermi

di red

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“Se i lavori della Metro C di Roma terminassero senza che la linea incroci il proprio tracciato con le altre due attualmente esistenti ci troveremmo di fronte ad un’opera sostanzialmente inutile. La mancata realizzazione delle stazioni di San Giovanni e Colosseo, in cui sarebbe possibile l’interscambio rispettivamente con la linea A e con la B, equivarrebbe a dire alla collettività che oltre quattro miliardi di euro sono stati letteralmente buttati dalla finestra senza ottenere alcun risultato”.

È questo il parere di Sandro Simoncini, docente a contratto di Urbanistica e Legislazione Ambientale presso l’università Sapienza di Roma e presidente di Sogeea in merito alla linea metropolitana C della Capitale.

“Non c’è dubbio che si tratti di un’opera discutibile già a livello di progettazione – spiega Simoncini – basti pensare alla decisione di realizzarla partendo dalla periferia invece che dal cuore della città, facendone di fatto un doppione della ferrovia Roma-Pantano. A ciò vanno aggiunte le varianti a pioggia che si sono susseguite nel tempo, l’aumento spropositato dei costi e la fallimentare gestione dei lavori, sia per quanto riguarda il rispetto dei tempi sia per il sistematico ricorso ai subappalti. Detto questo, almeno le tratte già finanziate vanno portate a termine per evitare che il disastro sia completo. Nel frattempo, però, va ripensato completamente il sistema trasportistico della Capitale, abbandonando i progetti faraonici e puntando su interventi diffusi di media portata”.

“Ad esempio – conclude il numero uno di Sogeea – chiudendo finalmente l’anello ferroviario, riammodernando le Metro esistenti, ormai fatiscenti, e riqualificando e potenziando la Roma-Lido, infrastruttura che deve diventare di proprietà esclusiva del Comune per evitare il continuo rimpallo delle responsabilità con la Regione. Ma anche mettendo a sistema la rete dei tram, come accaduto con successo in tante capitali europee. Operazione, quest’ultima, che potrebbe essere realizzata con spese assai contenute, visto che in molte zone della città non bisognerebbe far altro che riportare in superficie binari che negli ultimi decenni sono sati coperti con un velo di asfalto”.

Intanto i cantieri sono fermi dal 15 dicembre scorso e i lavoratori sono scesi in piazza per un assemblea-presidio al campo base in via Gordiani. Una nuova infrastruttura che rischia di diventare l'ennesima cattedrale nel deserto. I sindacati territoriali dell'edilizia Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil hanno lanciato un appello al prefetto Gabrielli per la convocazione immediata di un tavolo con tutti i soggetti interessati per far ripartire l'opera e garantire lavoro. Domani, 10 febbraio, è previsto un incontro in Campidoglio dove, alla presenza del sub-commissario Pasqualino Castaldi, avverrà un confronto sulle criticità evidenziate nel tavolo del 14 dicembre scorso che hanno impedito nell'ultimo anno il rispetto del contratto da parte della pubblica amministrazione e che hanno portato la società Metro C alla inevitabile decisione di sospendere i lavori.

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