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7 Ottobre 2015

Righi (Fiaip): Governo nottetempo cambia idea sulle banche che vendono case

di A.P.

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Nella seduta di ieri il Governo ha accolto l’ordine del giorno presentato dall’On. Catia Polidori che impegnava l’esecutivo “ad adottare ogni opportuna iniziativa volta ad evitare l’insorgere di forme di concentrazione nel settore delle compravendite immobiliari, coerentemente con le finalità di tutela della concorrenza perseguite dal disegno di legge in esame, valutando la possibilità di escludere le banche dalla partecipazione nelle imprese o società che svolgono l’attività di intermediazione immobiliare”. 

Nella nottata il Governo ha cambiato idea e nella seduta di questa mattina ha espresso parere negativo ad un ordine del giorno che, se votato ieri sera, avrebbe avuto il voto favorevole dell’Aula.

Il Sottosegretario allo Sviluppo Economico On. Antonello Giacomelli, ad una richiesta esplicita di fornire spiegazioni effettuata in Aula alla Camera dei deputati dall’On. Rocco Palese,  non ha saputo fornire alcuna risposta sull’accaduto, adducendo semplicemente il fatto che rileggendo il testo il Governo ha cambiato semplicemente idea.

Su quanto accaduto il il Presidente Nazionale Fiaip Paolo Righi (foto) ha dichiarato:

“Ancora una volta e questa volta nottetempo, i poteri forti sono entrati in azione.

Purtroppo, il Governo non vuole comprendere che l’emendamento dell’On. Catia Polidori e tutta l’attività svolta da Fiaip sull’entrata di alcune banche nel mondo dell’intermediazione immobiliare, non rappresentano un attacco al sistema bancario in generale, ma a quei pochi istituti di credito che, disponendo di informazioni di carattere patrimoniale in relazione ai propri clienti/correntisti, potrebbero causare una grave ingerenza sulle scelte di carattere patrimoniale e così un indebito condizionamento nei confronti degli stessi clienti”.

Per Fiaip il sistema bancario italiano è l’asse portante per la ripresa dell’economia e per l’uscita dalla crisi.

La Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali  non è contro le banche, ma ritiene che la legge debba disciplinare le aree di azione del mondo bancario, definendo una volta per tutte il concetto di concorrenza e di tutela del correntista/consumatore.

“I casi della Popolare di Vicenza – aggiunge  Righi – e di altri istituti di credito dimostrano, senza ombra di dubbio, la correttezza delle preoccupazioni e dei concetti espressi dall’On. Catia Polidori.

 Il fatto,  poi, che il Governo abbia nottetempo cambiato il suo parere senza fornire nessuna spiegazione plausibile in Aula, stende un pietoso velo sulla tutela dei consumatori e la dice lunga sui possibili condizionamenti a cui l’esecutivo sarebbe sottoposto”.

Ora, il Ddl concorrenza si sposterà al Senato e in quella sede vi sarà una prova d’appello per il Governo e la sua maggioranza.

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