Nel corso del convegno sulla riforma del Catasto promosso da Federproprietà (Federazione nazionale della proprietà edilizia) e Uppi (Unione piccoli proprietari immobiliari) che si è tenuto a Roma e a cui hanno partecipato i presidenti delle Commissioni finanze di Camera e Senato e il vicepresidente dell’Agenzia delle entrate, è intervenuto anche Guido Castelli, presidente della fondazione Ifel (Istituto per la finanza e l’economia locale) e delegato nazionale dei Comuni per la finanza locale.
Secondo quanto ha dichiarato Castelli: “La riforma del Catasto è un’occasione storica per modernizzare il sistema Paese, infatti reimpostando secondo logiche di equità l’impianto catastale di 63 milioni di immobili presenti in Italia sarà possibile riqualificare il prelievo fiscale che rappresenta il fondamento dell’autonomia finanziaria dei comuni”.
“E’ necessario in ogni caso mantenere invariato il gettito fiscale che entra nelle casse dei Comuni, come stabilito dalla riforma stessa. Questa operazione sul Catasto potrà anche contribuire a rendere più efficiente la Pubblica amministrazione in tutti gli aspetti connessi alla valorizzazione e alla regolazione del suolo” ha continuato il presidente della fondazione Ifel.
Castelli ha anche dichiarato: “Un’anagrafe moderna e aggiornata del patrimonio immobiliare significa, per gli enti pubblici e gli investitori privati, disporre di uno strumento strategico a supporto delle scelte di rispettiva competenza. Questo potrebbe anche favorire la semplificazione e la trasparenza dei procedimenti edilizi, che dal punto di vista amministrativo purtroppo spesso favoriscono la corruzione in Italia”.
“Si impone comunque un profondo ripensamento dei livelli di tassazione a carico degli immobili, su cui dal 2011 è pesata maggiormente la crisi della finanza pubblica” ha concluso il presidente di Ifel.
