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19 Novembre 2017

Rassegna stampa: Il peggio della settimana per l'immobiliare

di Maurizio Cannone

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Una settimana senza particolari emozioni per l’immobiliare, ma con molti spunti di riflessione. Si potrebbe definire l’ennesima settimana del calcio alla lattina, immagine che identifica azioni per rimandare sempre il conseguimento di un obiettivo. Si lascia passare il tempo nel tentativo di far dimenticare quanto promesso, oppure di addossare la colpa del fallimento ad altri. Tipico della politica, che rimanda fino alle successive elezioni per poi riprendere il gioco. Un atteggiamento ormai diffuso anche tra i manager delle aziende.

Apre la rassegna stampa l’impagabile Oscar Giannino, che nel suo programma radiofonico I Conti della Belva inanella una serie ragguardevole di spunti. Chi avesse voglia di risentire la trasmissione, al timecode 31:00 ascolterà un’analisi sugli NPL, scoprendo come negli Usa, dopo solo 6 mesi dalla definizione di credito in sofferenza, il valore degli NPL è zero tondo. E viste le mosse della BCE sul tema, c’è di che preoccuparsi.

Al timecode 64:01 si parla di incentivi fiscali annullati, un vero scandalo. Con Giannino che definisce il ministro Padoan figlio di…..

E al timecode 72:00 si parla di Coop, che fa il paio con l’articolo dell’Espresso in edicola che fa il contropelo alle varie cooperative, Manutencoop in testa.

Per i PIR, che dovrebbero essere estesi all’immobiliare, nessuna novità, se non il voto contrario di diverse forze politiche. Si vedrà la prossima settimana. Spicca però un sondaggio, pubblicato da MF, di una delle mille associazioni di settore. Abbiamo provato a ottenere il documento ma dopo diversi giorni non ci è stato ancora inviato. I dati ci sembrano francamente surreali, ma non abbiamo elementi per valutazioni precise, dato che non abbiamo visto il documento. Certo i numeri lasciano un filo perplessi. Ma lasciamo ai lettori le valutazioni.

Il sondaggio affermerebbe che l’80% degli investitori italiani è favorevole all’introduzione dei Pir per l’immobiliare e sempre l’80% dei risparmiatori-investitori italiani afferma che investirà sicuramente in questi strumenti immobiliari una volta varata la norma. Non solo, come scrive Milano Finanza che riprende il sondaggio: il 60% degli investitori italiani metterebbe subito sul piatto 5.000 euro, mentre il 34% assicura di arrivare fino ai 15.000 euro. Infine, più del 90% degli investitori-risparmiatori italiani ritiene in linea con le proprie esigenze il tetto dei 150.000 euro in 5 anni per l’esenzione fiscale.

A parte che vorremmo prima vedere questi sondaggi e capire se hanno un minimo riferimento scientifico, ma pur ammettendo (a fatica) che siano reali, ne deriverebbero decine di miliardi di euro l’anno. Solo per l’immobiliare. E visto che anche il MEF e Assogestioni hanno indicato in circa 10 miliardi l’anno la raccolta complessiva dei PIR, per tutti i comparti economici, forse c’è qualcosa che non quadra.

Il solito calcio alla lattina. Tanto, di solito, nessuno controlla. 

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È online il nuovo numero di REview. Questa settimana:   Student Housing: accordo per 800 nuovi