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6 Dicembre 2017

Premium Brands: il consumo esperienziale è il nuovo motore della crescita

di team di gestione del fondo Pictet-Premium Brands di Pictet Asset Management

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Recentemente Janan Ganesh, editore del Financial Times, ha scritto: “Il denaro speso in ristoranti, viaggi e festeggiamenti può donarvi i beni più al riparo dall’inflazione: i ricordi.”

Poiché le esperienze assorbono una porzione sempre più consistente del reddito disponibile dei consumatori, non solo i produttori di beni di lusso e i fornitori di servizi, ma tutte le società dell’universo Premium Brands hanno realizzato di doversi adattare a questo trend. In parte ciò significa offrire un lusso su misura, qualcosa che l’era digitale facilita rendendo più semplice offrire beni e servizi su misura ai clienti, attraverso social network o realizzando prototipi e prodotti velocemente e direttamente nel punto vendita che diventa una “mini fabbrica”. Le abitudini d’acquisto stanno, infatti, diventando sempre più experience-oriented.

Anche il mercato cinese sta cambiando significativamente, non solo a causa di un ulteriore aumento della spesa per beni aspirazionali, ma anche a causa di una sempre più ampia porzione della spesa destinata a beni esperienziali, il che significa ricerca di hotel migliori ed esperienze gourmet. Ci aspettiamo che gli attuali 74 milioni di studenti cinesi che si laureeranno nel prossimo decennio stimoleranno ancora di più queste tendenze, determinando un aumento della domanda per esperienze aspirazionali (circa due terzi dei turisti cinesi appartiene alla generazione dei millennials ed ha quindi un’età compresa tra i 15 e i 35 anni).

Per questi motivi abbiamo aumentato la nostra esposizione al segmento Experience, che include diversi settori tra cui Travel (Samsonite), Food & Drinks (Treasury Wine Estates), Services (Amex o 2U, attive nel settore dell’educazione esclusiva online) e Entertainment (Walt Disney). Abbiamo raggiunto, quindi, un’esposizione complessiva alla categoria del 48%. Il secondo segmento per esposizione è quello dei consumi aspirazionali, un'altra area in cui riteniamo che la crescita sarà trainata dai consumi dei millennials. Si tratta, ad esempio, di società attive nel campo della gioielleria, come Chow Tai Kook o Look Fook o Brilliance, il partner locale di BMW in Cina.

Per concludere, l’attività di M&A ha contribuito positivamente alla performance da inizio anno e ci aspettiamo che questa tendenza continuerà. Le fusioni tra Luxottica e Essilor, LVMH e Christian Dior, Kate Spade e Coach sono alcuni degli esempi. Nel settore abbiamo assistito a diverse IPO, come quella di Pirelli, la società produttrice di pneumatici di alta qualità, o SMCP, una società in rapida crescita operante nel settore della moda aspirazionale, che dimostrano l’interesse per l’universo Premium Brands.

Performance da inizio anno in breve

La performance da inizio anno del fondo Premium Brands è rimbalzata nel 2017 guadagnando il 13% contro il 3,5% dell’indice MSCI World (entrambe le performance sono calcolate in euro a fine settembre). Tutti i settori, eccetto Intrattenimento e Sport, hanno registrato una performance positiva in termini assoluti da inizio anno. I settori con le migliori performance da inizio anno sono stati Luxury & Retail, Food & Drinks e Trasporti.

La brillante performance riflette anche l’ampliamento dell’universo d’investimento del nostro fondo nel corso  dell’ultimo anno e l’implementazione delle modifiche apportate al nostro processo d’investimento per meglio adattarlo ai trend dei consumatori. Il maggiore focus su esperienza di lusso e mondo digitale ha portato alla sovraperfomance rispetto all’indice MSCI World.

Da un punto di vista geografico tutte le regioni hanno generato una performance positiva, con in testa titoli europei quali LVMH, Richemont, Moncler e Diego che hanno registrato i migliori rendimenti. A livello di posizionamento, da dicembre, l’esposizione al mercato USA è stata incrementata passando dal 43% al 52%, mentre l’esposizione ai mercati europei ha subito una flessione dal 47% al 36%; l’esposizione ai mercati di Hong Kong e Australia è rimasta stabile all’8%. Per quanto riguarda i Paesi emergenti, l’esposizione complessiva si aggira intorno al 30% considerando le vendite.

A livello settoriale, abbiamo ridotto drasticamente l’esposizione al settore Retail & Luxury, dal 36% a dicembre 2016 al 26% a fine settembre, ma tale settore rimane comunque il primo in portafoglio. I titoli più promettenti sembrano quelli europei, soprattutto quelli connessi ai consumi dei mercati emergenti (e, in particolare, alla Cina). L’esposizione al settore Viaggi è aumentata dal 20% al 23%, con una robusta esposizione ai casinò della regione di Macao. Le posizioni in titoli del settore sportivo hanno subito una diminuzione del peso di portafoglio (Nike) o sono state liquidate (Amer Sports); di conseguenza l’esposizione al settore è diminuita dall’8% a fine 2016 al 4% a settembre a causa dell’intensa attività promozionale negli USA per cui ci aspettiamo minori possibilità di crescita nel medio termine.

La ripresa dei consumi cinesi, l’adozione di strategie digitali e la crescita della spesa per i viaggi dovrebbero essere i principali driver della perfomance del comparto nei prossimi mesi.

Perché ora?

Siamo ottimisti a livello macro perché:

- Il turismo sta riconquistando vigore, soprattutto in Europa e Asia, con un aumento dei consumi cinesi sia localmente che in viaggio;

- I brand hanno iniziato a muoversi verso il mondo digitale e stanno iniziando a farlo bene (LVMH, Gucci, Coach).

Siamo ottimisti a livello micro perché:

- Crescita dei ricavi almeno del 5% abbinata ad una crescita dell’utile per azione di poco inferiore al 20%;

- Espansione dei margini grazie alla combinazione di un buon livello di leva operativa e consistenti flussi di cassa;

- Le stime degli utili sono state riviste ancora al rialzo;

- L’attività di M&A e il rendimento per gli azionisti attraverso riacquisti e dividendi.

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