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15 Gennaio 2016

Parco immobiliare globale, in crescita del 13% al 2024

di red

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Il patrimonio edilizio globale è destinato a raggiungere 171,6 miliardi di metri quadrati nel 2024 dai 151,8 miliardi di metri quadrati del 2014 per una crescita complessiva del 13%. È quanto emerge dall’ultimo rapporto di Navigant Research in cui si spiega che il mercato delle costruzioni sarà spinto nel prossimo decennio dall'aumento dell'urbanizzazione e del prodotto interno lordo pro capite pur in presenza di un rallentamento dell’economia cinese e di preoccupazioni per le altre economie emergenti.

Il rapporto ha preso in considerazione otto tipi commerciali edifici (uffici, retail, istruzione, sanità, alberghi e ristoranti, istituzionale e montaggio/magazzino/trasporti) e due tipi di edifici residenziali (unifamiliare indipendente e multi-unità abitativa) per sette regioni del mondo.

Ad oggi, gli edifici commerciali, residenziali e industriali rappresentano il 47% delle emissioni globali di gas a effetto serra e quasi la metà del consumo di energia del mondo. Lo stock degli edifici a livello globale rappresenta un settore importante per le tecnologie dell’efficienza energetica che potrebbero contribuire a ridurre i consumi energetici e le emissioni di carbonio.

"Anche se la crescita del patrimonio edilizio globale è destinato a continuare, il rallentamento dell'economia cinese, che ha temperato le attività di costruzione a livello nazionale, ha avuto effetti sull’economia mondiale anche attraverso il calo della domanda di materie prime", spiega Benjamin Freas, analista senior di Navigant Research. "L'impatto della Cina agli immobili, non può essere sottovalutata, perché il Paese rappresenta il più grande mercato delle costruzioni al mondo”.

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