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1 Dicembre 2015

Ora la grande distribuzione teme l'aumento dell'iva dal 2017

di S.L.

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I prezzi vicini allo zero sono il sintomo evidente di una domanda debole e pericolosa per l’economia. Ecco perché con la fine dell'Expo risulta quanto mai indispensabile rilanciare i consumi con politiche di sostegno. Lo dice Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione, dopo i dati sull'inflazione di novembre diffusi dall'Istat, che indicano "un indice generale che si avvicina di nuovo pericolosamente allo zero". "Occorre pensare fin da ora a come evitare l’aumento dell’IVA previsto a partire dal 2017", ha indicato ad esempio il presidente dell'associazione che rappresenta la grande distribuzione. 

"La politica espansiva della Banca Centrale Europea non riesce evidentemente a stimolare un’economia che ancora non vede una decisa ripresa dei consumi, unico fattore in grado di produrre crescita e rialzo dei prezzi. La domanda interna si muove infatti solo di qualche decimo di punto: una dinamica debole e fragile, continuamente messa a repentaglio da avvenimenti internazionali e che ora deve fare anche i conti con il post Expo, un fattore d’impulso che viene a mancare".

"Questo livello di inflazione così basso facilita una sostenuta politica di incentivo ai consumi, un obiettivo che il Governo si deve porre per consolidare i segnali di ripresa che si sono manifestati dall'inizio dell’anno e per indicare la strada maestra della crescita", ha concluso Gigli.

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