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Nonostante il mercato della progettazione si stia riprendendo dopo la prevedibile breve pausa di maggio-giugno in concomitanza con l’entrata in vigore delle nuove regole, continuano a vedersi amministrazioni che con fantasia vogliono acquisire progetti gratis, o all'interno di procedure come contraente generale, o procedure competitive con negoziazione. Il caso di Gubbio – che vuole affidare a professionisti iscritti all’albo la riprogettazione, a titolo gratuito, in Building Information Modeling di una scuola elementare – è però sinceramente scuorante.
Che un progettista non solo non venga pagato, ma gli si chieda di riprogettare una scuola elementare usando il BIM; in cambio gli si concede, Deo gratias, di inserire nel curriculum quanto dovrebbe fare! Siamo oltre il limite della decenza, senza contare che il Comune ha anche riservato l'avviso ai soli professionisti iscritti all'albo, singoli o raggruppati, violando l'articolo 46 del codice.
E' questo uno dei punti che andrà certamente toccato con il prossimo decreto correttivo del codice dei contratti pubblici perché è grottesco chiedere attività professionali delicate e svolte con tecnologie avanzate come forma di sponsorizzazione.
Ed è grave che ciò accada proprio su un tema come quello del BIM che da un anno crea apprensione nel mondo delle professioni tecniche, degli studi e delle società di ingegneria per effetto degli investimenti importanti che comporta per tutti l’attrezzarsi per progettare con le nuove metodologie e per essere al passo con i tempi e con il resto del mondo; investimenti che le società ed i professionisti stanno affrontando con il giusto spirito di vedere poi i propri sforzi economici rientrare con bandi di progettazione seri e che remunerino il lavoro e gli sforzi economici che si stanno soffrendo; non regalando lavoro gratis. Al di là del caso specifico, va ricordato che l'ANAC aveva affermato il principio generale (delibera n. 19 del 18 febbraio 2015) che il professionista che redige un progetto non può essere ripagato con un semplice rimborso spese, figuriamoci se può quindi essere costretto a prestarlo sotto forma di sponsorizzazione. Qui invece siamo alla regalìa pura di qualità (BIM), con la beffa di un corrispettivo umiliante: indicare nel curriculum quanto svolto, violando anche i principi civilistici sul decoro della professione. E non possiamo neanche pensare di giustificare ciò con presunte difficoltà delle stazioni appaltanti ad individuare risorse per la progettazione.
Dobbiamo forse iniziare ad avere il sospetto che sia in atto una sorta di ritorsione in danno di tutta la categoria per la soppressione dell'incentivo del 2 per cento ai tecnici delle amministrazioni? E questo sarebbe gravissimo. Chiediamo quindi al Governo, al Parlamento e all'ANAC di intervenire sia nell'immediato, sia soprattutto con le prossime correzione al codice dei contratti pubblici.
È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: Alternatives: i nuovi strumenti a disposizione degli inves
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