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3 Febbraio 2021

Il 2021 di PIMCO, sarà l'anno di buoni utili azionari (Report)

di Geraldine Sundstrom, portfolio manager asset allocation di PIMCO

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Per i mercati finanziari il 2020 è stato un anno unico. La pandemia globale è stata un cigno nero che ha causato il più grande calo trimestrale del PIL globale e il maggiore aumento della disoccupazione dalla Grande Depressione. Il calo dei mercati azionari e del credito è stato uno dei più rapidi mai registrati. Ci sono state molte altre prime volte: i prezzi del petrolio sono diventati temporaneamente negativi, la volatilità (VIX) ha superato i livelli osservati durante la crisi finanziaria globale, e i già consistenti bilanci delle banche centrali sono cresciuti di 7.000 miliardi di dollari.


 


 

Eppure, se il crollo del mercato è stato senza precedenti, lo è stata anche la ripresa che ne è seguita. In breve, niente di tutto ciò che ha riguardato il 2020 è stato normale. Crediamo che il 2021, al contrario, sarà caratterizzato da un lento e costante ritorno alla normalità. Il miglioramento dei fondamentali dovrebbe essere di buon auspicio per i mercati di rischio e per gli asset ciclici in particolare.


 


 

Guardando indietro nel corso dell'anno, siamo passati - piuttosto bruscamente - da un contesto di fine ciclo nel dicembre 2019 a un contesto di inizio ciclo nel dicembre 2020. Con l'economia globale che passa a una fase iniziale del ciclo, ci aspettiamo che la crescita degli utili acceleri e che la ripresa economica globale fornisca un vento di coda per gli asset di rischio.


 


 

L'economia globale non è ancora fuori pericolo e la traiettoria della pandemia influenzerà senza dubbio la velocità della ripresa economica. La politica economica è un altro fattore chiave che potrebbe portare a sorprese sia al rialzo che al ribasso. Un significativo sostegno monetario e fiscale è già stato implementato, dato che i responsabili politici hanno reagito rapidamente all'inizio del 2020, e crediamo che saranno necessari ulteriori stimoli per sostenere quella che è ancora una fragile ripresa. Con una politica monetaria limitata da tassi d'interesse vicini allo zero nella maggior parte dei paesi sviluppati, sarà la politica fiscale a dover fare il grosso del lavoro.


 


 

Ci aspettiamo che le risposte di politica fiscale varino notevolmente da regione a regione e da Paese a Paese, date le diverse esigenze, disponibilità e inclinazioni politiche. Negli Stati Uniti, la nostra aspettativa è che la politica fiscale si concentrerà probabilmente su un sostegno contro le conseguenze della pandemia relativamente modesto e sulla legislazione in materia di infrastrutture.


 


 

In Europa, ci aspettiamo che la politica fiscale rimanga di stimolo, diversamente dalla politica prociclica orientata all’austerità adottata nell'area dell'euro dopo le recessioni del 2008-2009 e del 2011-2012. Anche il Recovery Fund dovrebbe dare un certo impulso il prossimo anno, soprattutto nelle zone più periferiche dell’area Euro e nell'Europa dell'Est.


 


 

In Giappone, la politica fiscale rimarrà probabilmente accomodante e ci aspettiamo un ulteriore stimolo pari a circa il 3% del PIL sotto forma di spesa discrezionale concentrata sul settore dei servizi e sugli investimenti pubblici su un arco temporale di 15 mesi (da gennaio 2021 a marzo 2022).


 


 

Il nostro scenario di base globale è che la ripresa economica sia pronta a continuare nel 2021 e si rafforzerà una volta che i vaccini saranno ampiamente diffusi e il mondo comincerà a tornare a un distanziamento sociale normale. Tuttavia, ci aspettiamo che sia una "lunga salita" con alcune intermittenze e potrebbero essere necessari fino a due anni per tornare ai livelli di PIL globale pre-COVID.


 


 

Con la ripresa dell'attività nel 2021, prevediamo un forte rimbalzo degli utili aziendali. L'aumento della crescita degli utili è positivo sia per le azioni che per il credito, ma fornisce un vento di coda più significativo per i mercati azionari. Considerato il contesto macro, riteniamo che le valutazioni azionarie siano a buon mercato rispetto al credito corporate. Se da un lato ci aspettiamo una ripresa della crescita globale nel 2021, dall'altro prevediamo che le banche centrali dei mercati sviluppati reagiranno gradualmente al miglioramento del contesto macroeconomico. L'impegno della Fed a superare il suo obiettivo di inflazione è di supporto per le azioni, che appaiono attraenti dato quello che sarà probabilmente un lungo periodo di rendimenti reali bassi o negativi.


 

Per approfondimenti, leggere il Rapporto integrale allegato


 

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