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20 Ottobre 2018

Milano: nuove tendenze dell'abitare

di Redazione

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La nuova stagione del real estate è sostenuta dalla diversificazione e specializzazione della domanda abitativa, associata ad un diverso modo di intendere la casa da parte dei nuovi cittadini metropolitani. Le micro-case stanno diventando sempre più importanti per investitori e sviluppatori, il microliving sembra destinato a diventare una delle asset class più richieste nel residenziale alternativo. Meno metri quadrati, ma dotati di ogni comfort e progettati nei minimi dettagli per soddisfare le esigenze dei clienti.

Nelle grandi città si cercano sempre di più spazi ristretti, compresi tra mono e bilocali, specie nelle zone centrali. A Milano la tipologia più richiesta è il bilocale, che raccoglie il 44,9% delle preferenze contro una media delle grandi città del 23,5%. Secondo gli ultimi dati dell’Agenzia delle Entrate, le compravendite nel capoluogo lombardo sono in continua ripresa, con un aumento del 2,8% nel primo semestre del 2018, pari a 12.170 unità in più rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente.

La nuova tendenza immobiliare è quella di declinare spazi piccoli da destinare a quelle categorie che reclamano nuove necessità abitative, all’interno delle quali coniugare design e buon gusto. Un profilo che predilige l’affitto all’acquisto, la soluzione temporanea a quella più impegnativa e definitiva.

In questo contesto nasce a Milano, ad opera di Milano contract District, MORE+SPACE, il primo modello integrato design&build dedicato al microliving. Un contenitore che racchiude ricerca, creatività, tecnologia ed innovazione per personalizzare nuovi format e spazi abitativi di piccolo taglio. Il nuovo paradigma trasforma un’abitazione fatta di stanze, in una casa fatta di aree funzionali, con pareti mobili capaci di ricreare ambienti che mutano nell’arco della giornata e arredi che si trasformano per ampliare, moltiplicare, comporre e nascondere gli spazi, ottenendo il massimo comfort con il minimo spazio.

Con il layout di progetto e le soluzioni di arredo inedite fornite da MORE+SPACE, è possibile ricavare da un bilocale di 39mq altri 16, ricreando le funzioni d’uso di una terza stanza anche senza avere la metratura necessaria per realizzarla.

Attenta analisi sulle tipologie di appartamento realizzabili, ottimizzazione degli spazi e consulenza nella destinazione ad aree condivise in linea con le richieste del mercato. Il nuovo progetto residenziale si traduce per il developer in migliore capacità di analisi del budget e di verifica di sostenibilità finanziaria dell’operazione sin dai primi step di analisi.

Le interviste

Lorenzo Pascucci, general manager di Milano Contract District: MORE+SPACE offre nuovi spunti a chi sviluppa o chi ha necessità di riqualificare un immobile posizionato nel centro storico, dove la modularità tradizionale nei tagli da 200 mq non è più conforme alle esigenze del mercato, ma può soddisfare la domanda di chi cerca tagli di piccole dimensioni, efficientati al millimetro. Il modello MORE+SPACE parte dal concept di un piano-tipo, lo ritaglia con soluzioni innovative che portano alla possibilità di riqualificare centinaia di metri quadri secondo nuove esigenze abitative. Il processo di design&build, già presente in altre parti del mondo, oggi diventa anche in Italia un modello di risposta ai trend nascenti. Il processo di realizzazione parte a monte con i developer, per ottimizzare le singole unità abitative e restituire il massimo potenziale. Tutta la filiera viene seguita da un’unica regia, dal badgeting alla restituzione del prodotto finito”.

Rudi Manfrin, art director MORE+SPACE: “Il progetto nasce dall’esigenza di dare una risposta ad una nuova domanda che si sta profilando sul mercato immobiliare, quella di una casa che possa ottimizzare il proprio spazio interno. Si sta delineando un nuovo tipo di abitante che possiamo definire smart, che chiede nuove esperienze e nuovi prodotti con diversi valori d’uso. Questo abitante, tipico delle aree metropolitane, richiede spazi privati sempre più piccoli ma dotati di ogni comfort, che al proprio interno sviluppano diverse possibilità.  Questo tipo di abitazione ha bisogno di servizi esterni allo spazio privato, che costituiscono un contenitore abitativo completamente diverso da quello a cui siamo abituati. Una casa collettiva in cui vengono ridefiniti completamente uso e ripartizione degli spazi. Abitare lo spazio minimo corrisponde all’organizzazione nello stesso luogo di diversi ambienti. Il nuovo paradigma divide la casa in spazi e non stanze. In ambito domestico solo pochi usi avvengono in modo sovrapposto, la maggior parte è svolta in modo sequenziale. Questa considerazione ha portato alla costruzione di un prodotto-casa che si trasforma a seconda delle ore del giorno e delle persone che lo frequentano”.




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