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6 Maggio 2016

Mattone al top delle sofferenze

di Luigi Dellolio

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L’entusiasmo di pochi giorni fa, conseguente alla nascita del fondo Atlante, ha lasciato spazio a una nuova ondata di vendite verso il settore finanziario. Il fallimento dell’Ipo della Banca Popolare di Vicenza è il segnale che il nodo delle sofferenze non può essere risolto di colpo, ma ci vorranno mesi solo per superare la situazione più critica. La situazione è allarmante verso tutti i settori, ma assume un peso particolare relativamente all’esposizione immobiliare, settore che non ha ancora imboccato la strada di una ripresa decisa. Ne abbiamo parlato con Diego Bortot, managing director debt advisory services di Reag.

A suo avviso Atlante potrà contribuire ad affrontare la mole di NPL in campo immobiliare?

Sia Atlante, che la Gacs (la bad bank in salsa italiana, ndr), da soli, non sano sufficienti per affrontare la mole di npl con garanzia immobiliare. Il fondo oggi è impegnato maggiormente a sottoscrivere gli aumenti di capitale delle banche in maggiore difficoltà. Anche le risorse residue a disposizione non sembrano comunque sufficienti per creare una vera svolta sul tema degli npl con garanzia immobiliare.

Qual è lo scenario che si prospetta per il settore?

Il mercato Italiano dei crediti deteriorati, e in particolare degli npl, ha visto una continua crescita fino a fine 2015 toccando la quota di rispettivamente 342 e 201 miliardi di euro lordi e 89 miliardi di euro netti. A gennaio 2016 è stato toccato il massimo a 202 miliardi lordi, tuttavia il netto si è ridotto a 84 miliardi. A febbraio 2016 anche il lordo ha per la prima volta cominciato a ridursi a 196 miliardi lordi, di cui 83 netti. Leggeri segnali di miglioramento, ma la situazione rimane ancora estremamente complicata e di difficile risoluzione.

Source: Bank of Italy data processed by REAG R&D Dept.

Source: Bank of Italy data processed by REAG R&D Dept.

Source: PwC data processed by REAG R&D Dept.

Come è messa l'Italia rispetto ad altri paesi?

L’Italia è al numero uno come volume dei crediti deteriorati fra i Paesi dell’Unione Europea. Un fattore attenuante è il 45% del totale è coperto da garanzie, che potenzialmente offrono un margine di sicurezza aggiuntivo e una teorica recuperabilità maggiore. Tuttavia, nonostante gli importanti interventi messi in atto dal Governo, i tempi di recupero sono ancora decisamente superiori alla media europea. I primi effetti reali degli interventi comincerà a vedersi nei prossimi anni e tuttavia si presume che i risultati saranno ancora lontani dagli standard europei.

Quali iniziative mettere in campo per smaltire i non performing loan?

Non esiste una soluzione unica o immediata a questo problema. Sicuramente gli interventi normativi effettuati dal Governo stanno andando nella direzione corretta ma come dicevamo i primi effetti si vedranno a partire dai prossimi anni (difficilmente prima del 2018) con risultati importanti sullo stock esistente non prima del 2020. Ci vorranno quindi anni di ulteriori sforzi sia da parte delle Banche che del Governo per portare gli NPL su livelli sostenibili (considerando che una quota fisiologica di NPL è normale) e comparabili su scala internazionale. In definitiva, per le sofferenze con garanzia immobiliare servirebbero interventi per facilitare la valorizzazione e riconversione degli immobili, di cui la parte più importante è costituita da capannoni, siti industriali e cantieri.

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È online il nuovo numero di REview. Questa settimana:   Student Housing: accordo per 800 nuovi