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19 Febbraio 2015

Marcia indietro all'Eur: non si vendono gli edifici storci

di A.P.

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Niente vendita ai privati di quattro edifici storici (tra cui i musei e l'archivio centrale di Stato), esempi di architettura razionalista che a Roma fanno parte del quartiere dell'Eur.

La vendita era stata decisa lunedì scorso dal cda della società Eur, a cui fanno capo gli immobili.

Poi il dietrofront: dopo le polemiche e lo stop del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, il ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan e il sindaco di Roma, Ignazio Marino, hanno condiviso "la convinzione e la determinazione a tutelare il patrimonio monumentale nel portafoglio di Eur Spa di preminente interesse storico e culturale per il Paese" e la necessità di terminare rapidamente i lavori del nuovo centro congressi della Capitale, la nota Nuvola progettata dall'architetto Massimiliano Fuksas.

“Per far questo a Eur Spa servono ancora "circa 170 milioni, di cui 37 da soddisfare mediante ricorso ad una anticipazione finanziaria del ministero dell'Economia - ha spiegato Padoan, durante il question time alla Camera - .

Il percorso per il superamento dell'attuale situazione di crisi prevede l'erogazione di un'anticipazione di liquidità per un'ammontare di circa 37 milioni di euro.

La procedura di accesso alla liquidità è già stata attivata".

Resta invece la possibilità di alienare altri immobili, ma non storici, di proprietà della società (al 10% del Comune di Roma e al 90% del ministero dell'Economia).

"L'Eur spa ha immobili per oltre un miliardo di euro, tra questi anche immobili non particolarmente di pregio come uffici - ha spiegato l'assessore all'Urbanistica, Giovanni Caudo - .

Per questo è in corso una due diligence sull'intero patrimonio immobiliare societario". 

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