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13 Maggio 2015

Le proposte di Assoimmobiliare per il rilancio del real estate italiano

di P.R.

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Il settore immobiliare è strategico e decisivo per l’economia e la ripresa del Paese. E’ quanto delineato dai dati e dal confronto sull’andamento del mercato e sulle sue prospettive future emersi durante l’Assemblea nazionale di Assoimmobiliare (Associazione dell’industria immobiliare) di Confindustria che raduna le principali società attive nel comparto.

Dalla condivisione dei dati riportati dalle indagini più recenti sull’intero settore si rileva un moderato ottimismo per il miglioramento delle condizioni del comparto e per la ripresa economica dell’Italia stessa. A questo sentiment hanno contribuito anche alcune norme introdotte a favore del mondo dell’immobiliare e delle costruzioni.

Tuttavia gli operatori di settore hanno ribadito la necessità di perfezionare alcune leggi con particolare riferimento ai fondi immobiliari e ai servizi collegati all’immobiliare. Ciò che è emerso dall’incontro è un insieme di tematiche che, secondo Assoimmobiliare, dovrebbero essere prese in considerazione in modo urgente a cui si aggiunge un elenco di temi più semplici da realizzare per il real estate nel breve/medio periodo.

Le tematiche chiave ritenute urgenti riguardano la direttiva in materia di gestori di fondi alternativi, con particolare riferimento al carattere interpretativo della stessa per la regolamentazione e la politica di vigilanza in merito a: commercializzazione delle quote di fondi immobiliari, esternalizzazione dei servizi, esperti indipendenti, valutazioni, fase di pre-marketing dei fondi d’investimento alternativi (Fia) e strutturazione della documentazione per le gare organizzate per la costituzione degli stessi Fia.

Sui progetti di sviluppo invece, l’urgenza è rivolta a semplificare e omogeneizzare le leggi in materia urbanistica secondo una proposta specifica che a livello generale include: la definizione del governo del territorio, la preferenza per il rinnovo e la riqualificazione urbanistica, la considerazione della pianificazione urbanistica come strumento di sviluppo socio-economico e il ruolo dei privati nella fase di pianificazione dei progetti stessi.

La proposta contiene anche un riferimento all’opportunità di includere nella normativa delle leggi di dettaglio rivolte agli enti locali e territoriali, per eliminare vuoti legislativi che potrebbero penalizzare importanti progetti di sviluppo immobiliare e, in conseguenza, gli investimenti privati e l’occupazione. In aggiunta si richiede anche di rendere più facile il cambio di destinazione d’uso per gli immobili, soprattutto per quelli inutilizzati.

Sui temi da attuare nel breve/medio periodo, la proposta di Assoimmobiliare riguarda: le misure per migliorare la disciplina fiscale dei fondi immobiliari chiusi, l’eliminazione della ritenuta sui proventi distribuiti dai fondi immobiliari alle Pubbliche amministrazioni e di quella alle imprese di assicurazione limitate però alle quote a copertura delle riserve tecniche, misure per lo sviluppo di beni pubblici non utilizzati, riduzione delle imposte d’atto per le cessioni immobiliari da/verso fondi immobiliari.

Paolo Crisafi (foto), direttore generale di Assoimmobiliare, ha dichiarato: “L’approvazione della legge ‘Competitività’ è stato il principale  intervento che ha interessato il settore dei fondi prevedendo la possibilità di una proroga biennale straordinaria per i fondi immobiliari retail. In aggiunta, si è concluso l’iter di recepimento della direttiva dell’Unione europea che ha introdotto tra gli altri l’albo dei gestori Fondi d'investimento alternativi (Fia) e le Sicaf.

Dopo il tracollo fatto registrare dai titoli delle società immobiliari italiane a partire dal 2007 – ha proseguito Crisafi – all’inizio del 2015 si è registrato un ritorno di interesse sul mercato borsistico nazionale per le società immobiliari quotate. Il livello di capitalizzazione si è riportato a circa 3,2 mld di euro (+41% su base annua), riposizionandosi sui livelli del primo semestre 2008. Inoltre con la nuova normativa sulle Siiq, contenuta nello Sblocca Italia, si sta vedendo una certa movimentazione che potrebbe portare a nuovi soggetti quotati”.

Crisafi ha poi concluso: “E’ importante realizzare una radicale semplificazione e una ragionevole omogeneizzazione delle normative urbanistiche con l’introduzione di un regime di facilitazioni per i cambi di destinazione d’uso degli immobili, in particolare per quelli non utilizzati o occupati da imprese in difficoltà, nel rispetto delle esigenze di tutela del paesaggio e dei volumi esistenti degli edifici. Vi sono, inoltre, aspettative da parte degli operatori in materia di limiti di investimento delle risorse finanziarie degli enti previdenziali e delle procedure di vendita dei beni immobili pubblici, rispetto alle quali l'Associazione ha presentato proposte per contribuire, anche per questa via, alla completa ripresa del settore. In tale ottica, proseguono le interlocuzioni da parte dell’Associazione per condividere con le Istituzioni competenti provvedimenti relativi al mondo della finanza e dei servizi immobiliari per realizzare una reale politica industriale del settore e non misure spot nate sull’emergenza”.

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