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4 Luglio 2016

Istat, doccia fredda sui prezzi immobiliari: ancora in calo nel 2016

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Nel primo trimestre 2016, sulla base delle stime preliminari, i prezzi delle abitazioni diminuiscono dello 0,4% rispetto al trimestre precedente; il calo congiunturale riguarda sia le abitazioni nuove sia quelle esistenti (-0,4% in entrambi i casi).

 

Su base annua la diminuzione dei prezzi persiste, ma continua a ridursi di ampiezza (-1,2%, da -1,7% del trimestre precedente). A questo andamento contribuiscono sia le abitazioni nuove (-0,7%, da -1,4% del quarto trimestre 2015 trimestre) sia le abitazioni esistenti (-1,4%, da -1,8%). Il differenziale in valore assoluto tra la variazione tendenziale dei prezzi delle une e delle altre torna lievemente ad ampliarsi (0,7 da 0,4 punti percentuali).

 

Il ridimensionamento del calo dei prezzi si è manifestato in presenza di un aumento molto marcato dei volumi di compravendita per il settore residenziale; secondo i dati rilasciati dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, infatti, nel primo trimestre 2016 il numero di unità immobiliari scambiate è aumentato del 20,6% rispetto allo stesso trimestre del 2015 (dopo il +9,4% registrato nel trimestre precedente).

 

Analizzando i dati su un periodo più lungo, si osserva come siano state prevalentemente le abitazioni esistenti a contribuire prima al picco negativo del primo trimestre 2013 (-6,0%), con il -8,1% registrato in quello stesso trimestre, poi alla progressiva riduzione di ampiezza della flessione tendenziale dell’IPAB. Poiché, però, è dalla fine del 2011 che i prezzi delle abitazioni esistenti registrano variazioni negative, nel primo trimestre del 2016 rispetto alla media del 2010 sono calati del 20,0%, mentre quelli delle abitazioni nuove del 2,3%.

 

Come ogni anno, in occasione dell’uscita degli indici del primo trimestre, vengono aggiornati, sulla base del valore delle abitazioni compravendute, i pesi con i quali le abitazioni nuove e quelle esistenti contribuiscono al calcolo dell’IPAB. Il dato del 2016 (basato sui valori 2015) conferma una tendenza in atto già negli scorsi anni e che ha visto il progressivo ridimensionamento del peso delle abitazioni nuove passate dal 33,99% del 2010 (valori del 2009) al 20,32% dell’anno in corso.

 

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