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13 Febbraio 2016

Isola di Budelli, l'investitore straniero non la compra più. Troppa burocrazia

di Maurizio Cannone

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Un’altra figuraccia per l’Italia che allontana un altro investitore straniero.

 

L’Isola di Budelli ce la possiamo tenere, ha deciso il magnate neozelandese Michael Harte che nel 2014 l’aveva comprata all’asta per 2 miloni e 940mila euro.

Le polemiche degli ambientalisti, i ricorsi dello stesso Ente Parco e la burocrazia hanno fatto desistere l’investitore. Che ne voleva fare un museo a cielo aperto, almeno negli annunci.

 

 

E così il legale di mister Harte ha scritto al sindaco de La Maddalena, Luca Montella, per comunicare la sua rinuncia a Budelli.

 

"Purtroppo mister Harte ritiene che non vi siano le condizioni necessarie o sufficienti per realizzare il piano di conservazione e ricerca ambientale da lui auspicato, la cui utilità è stata riconosciuta anche dal Consiglio di Stato" si legge nella lettera al sindaco, come riporta La Nuova Sardegna. "L'incertezza sulla classificazione dell'isola, attualmente riserva integrale, e il mancato ripristino della tutela parziale che conferma la persistente opposizione del Parco all'approccio alla conservazione di mister Harte rendono il piano difficilmente sostenibile, facendo venire meno la fiducia di mister Harte nella sua realizzabilità. Quindi non consentono di procedere all'acquisto dell'isola con la necessaria serenità".

Ne abbiamo fatto scappare un altro, verrebbe da dire, e il Bel Paese si trova ora a dover gestire un altro pezzo del paradiso de La Maddalena, senza averne né i mezzi né l’intenzione.

Le agenzie riportano commenti preoccupati dall’isola. "Un progetto che è sfumato a causa della diffidenza che il pubblico mantiene verso il privato sui temi di carattere ambientale - dichiara all'Ansa il consigliere regionale dell'Upc, Pierfranco Zanchetta. Da maddalenino mi auguro però che Budelli venga tutelata e valorizzata, perché ora, nonostante la presenza del Parco, non lo è. La tutela di quell'area è affidata all'improvvisazione di un ambientalismo di maniera, atto a conservare delle posizioni di potere. Questa vicenda ha assunto i toni della farsa per atteggiamenti poco comprensivi tra pubblico e privato, perché non si ha il coraggio di assumere iniziative che possano esser di tutela e valorizzazione".

Dello stesso tenore il sindaco de La Maddalena Luca Montella. "Purtroppo ci troviamo dinanzi a un percorso nato male e i cui conflitti si sono rilevati un fallimento generale. Personalmente ritengo che il privato che ha voglia di misurarsi e investire non va fatto scappare, ma guidato all'interno delle norme. Deve esser questo il ruolo delle amministrazioni pubbliche. Invece in questo caso si è discusso per mesi se a Budelli si potesse o meno edificare: la norma lo vieta, quindi non si può costruire. Purtroppo abbiamo assistito a un cortocircuito generale. Questi conflitti tra il privato e il Parco non sono stati sicuramente costruttivi e ce ne siamo tenuti lontani, perché l'Ente pubblico non può assumere decisioni sulla base di questioni di principio, ma sulla base delle norme esistenti e deve guidare il privato nei percorsi possibili, senza farlo scappare". Sul futuro di Budelli, il primo cittadino mantiene "porte aperte a progetti di riqualificazione, valorizzazione e conservazione. Che non passano sicuramente attraverso l'edificazione, ma attraverso progetti che rispettano le norme vigenti".

Pienamente soddisfatto pare invece Giuseppe Bonanno, presidente dell'Ente Parco di La Maddalena. "E' evidente a questo punto - commenta all'Ansa - che la manifestazione d’interesse di Micheal Harte fosse di carattere speculativo. Harte aveva manifestato da tempo il desiderio di capire le sorti della pianificazione dell'isola. Evidentemente non ha trovato, né in Regione né in Comune, le garanzie che si attendeva per procedere con l'acquisto. Ora Budelli si trova in un limbo dal quale bisogna uscire subito codificando le procedure e identificando il suo proprietario definitivo. Attendiamo comunque comunicazioni formali, in primis dal Tribunale, da cui dipende il futuro dell'isola. Bisogna infatti capire quale sia l'orientamento dei giudici. E' certo che io proseguirò la mia battaglia perché l'isola sia una riserva a tutela integrale, con una fruizione controllata".

E’ interessante ricordare l’evoluzione della vicenda, cercando nell’archivio di Monitorimmobiliare.   

Il 12 luglio del 2011 l’isola era posta in vendita per 4,5 mln di euro, compreso il commento dell’agenzia immobiliare incaricata dell’intermediazione.

Niente da fare, della vendita non se ne fece nulla. A vuoto anche la prima asta nel 2013, e si annuncia una seconda tornata per l’ottobre dello stesso anno.

E l’asta se l’aggiudica mister Harte.

Il 25 novembre, in deroga alla Legge di stabilità del governo Monti, il Senato autorizza una spesa di 3 milioni di euro per ricomprare l’isola.

Pochi giorni, è il 6 dicembre, e il Parlamento cambia idea. Budelli vada ai privati.

A Capodanno 2014 mister Harte scrive al ministro dell’Ambiente per realizzare una fondazione per tutelare l’isola.

Ma già il 7 gennaio del 2014 l’Ente Parco esercita la prelazione per l’acquisto di Budelli.

Passa un altro mese e Harte fa opposizione e spunta un possibile nuovo acquirente.

Un altro mese e il tribunale di Tempio Pausania rinvia la decisione sul ricorso.

L’11 aprile 2014 il tribunale dà ragione all’Ente Parco. L’isola torna allo Stato.

Il 23 ottobre del 2015 Harte vince il ricorso al Consiglio di Stato. l’Isola è sua.

Il 13 febbraio 2016 il miliardario Harte pensa che non valga la pena di combattere coi mulini a vento e torna a casa sua.

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