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12 Agosto 2015

Grecia, per la crisi paga l'immobiliare. FMI ordina: cancellate i notai

di Maurizio Cannone

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L’accordo tra Grecia e creditori internazionali è stato trovato. O meglio, è una lista inderogabile che la Grecia deve rispettare, senza battere ciglio. Scarica il documento originale.

Il capitolo che riguarda l’immobiliare è molto denso. A partire dal ruolo dei notai, che Fmi, Ue e Bce vogliono ridimensionare. Non si capisce bene perché questa figura professionale sia vista come causa del dissesto greco, ma questo è quanto scritto nel documento: “Open the restricted professions of notaries, actuaries, and bailiffs and liberalize the market for tourist rentals”. Entro l’anno i notai saranno ridimensionati, anche se in Grecia la figura professionale è differente, e questo potrà essere modulato dal governo greco, ma si va verso una liberalizzazione della professione. Forse con un’apertura agli avvocati, come si paventa in Italia.

Ma la casa ha ben 3 punti citati espressamente nell’accordo.

“In view of any revision of the zonal property values, adjust the property tax rates if necessary to safeguard the 2016 property tax revenues at least €2.65 billion and adjust the alternative minimum personal income taxation”. Quindi dalla tassazione della casa devono arrivare le risorse previste, in un modo o nell’altro.

Tassazione che sarà rivista in maniera importante:”The authorities will by September 2016 align all property assessment values with market prices with effect from January 2017”.

Tramite la verifica dei dati catastali: “Cross-checking of all ownership interests against the information on all individual properties in the cadastre”.

Non si comprende come il settore immobiliare sia sempre preso di mira per fare cassa. Cambia il Paese ma il metodo è sempre lo stesso. Perché anche gli investitori stranieri del real estate saranno sottoposti a nuova tassazione. Leggi l'allegato.

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È online il nuovo numero di REview. Questa settimana:   Student Housing: accordo per 800 nuovi