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6 Agosto 2015

Fiaip su mercato case: ripresa lenta, grazie a prezzi e mutui

di C.G.

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La ripresa nel comparto immobiliare sarà lenta con effetti che si vedranno a partire dal 2016.

Sarà spinta dall'andamento attuale dei prezzi e dal numero complessivo delle compravendite registrate nel secondo semestre 2015.

Tutto questo riflette il clima d’incertezza economica, oltre ad evidenziare i timori degli italiani legati all’evoluzione dello scenario politico ed economico in Eurozona, a causa dei segnali contrastanti provenienti della Grecia.

L'analisi è contenuta nella nota congiunturale dal centro studi Fiaip, che fa riferimento ad un mercato della casa sostenuto da una serie di fattori congiunturali positivi (nell'elenco sono includi la svalutazione dell’Euro, il petrolio ai minimi storici, azzeramento del costo del denaro), ma che registra trimestri positivi alternati a trimestri negativi.

I prezzi immobiliari in Italia continuano, a differenza degli altri Paesi europei, a calare.

Nello specifico dello 0,8% su base trimestrale, e del 5% circa su base annua, registrando un arretramento del valore dell’abitazione più consistente tra tutti i paesi Ue, fatta eccezione per la Grecia. 

Torna in area positiva il numero delle compravendite + 3% a fronte di una lenta stabilizzazione dei prezzi.

Con l’ulteriore crescita registrata nel mese di giugno per i mutui, si irrobustisce il recupero verso i livelli pre-crisi, tanto che la variazione complessivamente registrata nel I semestre 2015 ha fatto segnare un incremento rispetto al corrispondente periodo 2014.

Fiaip ricorda come il mattone ha sinora garantito una “tenuta” in Italia superiore rispetto ad altre forme di investimento (3,5%) e come i prezzi medi sono previsti  ancora in calo, sebbene si stiano stabilizzando,  in molte città italiane nel corso dell’anno.

Le aspettative delle famiglie e delle imprese – si legge ancora nella nota congiunturale Fiaip – così come il quadro di politiche fiscale sull’immobiliare permane incerto, ancora oggi. L’eccessiva timidezza degli interventi nel taglio delle tasse e della spesa pubblica, l’assenza di  interventi strutturali e di riforme per il Paese, per lo più annunciate e non attuate, rischia di penalizzare e di far finire in stagnazione il Paese nel 2015.

Da segnalare tuttavia le giovani coppie in difficoltà economica che non riescono a far fronte a tutte le spese per la casa (mutuo, imposte sulla casa, sulla successione e spese di manutenzione degli immobili).

Spesso chi ha comperato un primo immobile con un mutuo - e magari ereditato un secondo immobile - cerca di collocare sul mercato la casa ereditata,  viste le scarse risorse economiche di cui dispone oggi un nucleo familiare.

Le aspettative delle famiglie e delle imprese – si legge nella nota congiunturale Fiaip – così come il quadro di politiche fiscale sull’immobiliare permane incerto, ancora oggi.

L’eccessiva timidezza degli interventi nel taglio delle tasse e della spesa pubblica, l’assenza di  interventi strutturali e di riforme per il Paese, per lo più annunciate e non attuate, rischia di penalizzare e di far finire in stagnazione il Paese nel 2015.

Il clima di maggior fiducia e di propensione al risparmio e all’investimento nel mattone viene confermato dagli investitori stranieri che in Italia sono in netto aumento, anche favoriti dalla perdita di valore dell’Euro: circa il 18% del suo valore contro il dollaro e circa il 10% contro la sterlina.

Nei primi sei mesi di quest'anno si è registrato di fatto un aumento del 35% delle richieste rispetto allo stesso periodo del 2014 da parte di acquirenti internazionali.

La “voglia di case degli italiani” invece è stata confermata dagli oltre 41mila acquisti effettuati all’estero negli ultimi 12 mesi.

“Il nostro Paese e il comparto immobiliare hanno tutte le capacità di uscire da questa situazione di difficoltà, se solo si potesse riformare e mitigare l’abnorme peso fiscale sull’immobiliare  - dichiara Mario Condò de Satriano, presidente del Centro Studi Fiaip". 

"Se l’economia italiana non vuole continuare a fare peggio del resto dell’Europa è necessario cambiar subito rotta alle politiche economiche del Paese e concentrare le risorse verso il taglio dell’imposizione fiscale a partire dalle tasse sulla casa, che negli ultimi tre anni sono triplicate per tutti i contribuenti. 

L`ipotesi annunciata dal premier Renzi di tagliare la Tasi e l’Imu sulla prima casa  e semplificare con la local tax un'unica tassa sugli immobili dovrà evidenziare una vera e propria riduzione della presenza statale nella tassazione immobiliare.

Non si può pensare di modificare continuamente le tasse sulla casa, solo per far cassa a livello comunale, modificando per l’ennesima volta il nome all’Ici, Imu o Tasi”.

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