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15 Maggio 2025
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Si ragiona molto su dove investire, molto meno invece su come non incorrere nelle infinite tagliole della burocrazia che potrebbero costare caro.
L’anno nuovo comincia con l’impennata dei tassi applicati alle aziende che non possono pagare in un’unica soluzione i contributi Inps.
Il piano di pagamento a rate costa ora l’8,5% l’anno. Un vero salasso, visto che la dilazione è scelta da sempre più aziende in difficoltà con la liquidità di cassa.
Lo stesso tasso sarà applicato anche nei casi di differimento dei versamenti e in particolare sulla contribuzione relativa al mese di dicembre 2022.
I piani di ammortamento già emessi e notificati in base al tasso di interesse precedentemente in vigore non subiranno alcuna variazione, precisa l’Inps.
L’incremento del tasso comporta anche un aumento delle sanzioni civili.
Nel caso di mancato o ritardato versamento verrà applicata la sanzione dell’8%, mentre restano ferme le sanzioni previste nei casi di evasione.
È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: Demanio: partenariato pubblico-priva
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