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10 Settembre 2015

Crolla un altro dei Paesi Brics: è il turno del Brasile

di E.B.

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Una sforbiciata dell'agenzia Standard and Poor's ha ridotto il debito del Brasile a livello di "spazzatura”.

S&P ha infatti portato il rating sul debito da BBB- (consderato ancora un livello di investment grade e quindi affidabile), all'attuale BB+, un livello che invece viene comunemente indicato come Junk, spazzatura appunto, poiché segnala l'investimento in questi bond è da considerarsi rischioso e di carattere speculativo.

Dopo la Cina e dopo la Russia, crolla così la fiducia di un altro pezzo dei BRICS, ovvero della siglia che negli ultimi anni ha raccolto quelle che vengono comunemente definite economie emergenti (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), dove l'immobiliare – vedi il caso della Cina e della sua bolla immobiliare  – ha pesato parecchio sull'ascesa e caduata di un'economia.

A monte di questa bocciatura ci sono stati una serie di fattori: il deterioramento delle condizioni economiche e del debito pubblico del Paese, il crollo della valuta, che quest'anno ha perso circa il 30% del suo valore contro il dollaro debito pubblico. 

Poi, ancora, l'escalation del deficit (ora allo 0,5% del PIL da un avanzo pari al 2% del PIL) ed una serie di scandali ed episodi di corruzione: tra gli ultimi in oridne di tempo quello legato società petrolifera di Stato, Petrobas, che ha fatto traballare la poltrona del Presidente Dilma Rousseff più dei soldi spesi per gli stadi in cui ospitare Mondiali di Calcio del Brasile.

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