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25 Maggio 2015

Comuni in ritardo su ritocchi Imu e Tasi

di C.P.

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La prima scadenza, sia per proprietari che per affittuari, è fissata il 16 giugno, data in cui si salderà la prima rata al 50% Imu e Tasi sulla casa, sulla base delle aliquote e delle eventuali detrazioni valide per il 2014.

Il saldo sarà da versare entro il 16 dicembre: ed entro quel termine bisognerà calcolare il conguaglio per l'intero anno, stavolta in base alle aliquote 2015 che i Comuni saranno tenuti ad aggiornare non oltre il 21 ottobre (pubblicandole entro il 28 dello stesso mese sul sito finanze.it).

Le amministrazioni che hanno già deliberato le aliquote per quest'anno sono ad oggi una netta minoranza: 31 sui 117 capoluoghi di provincia italiani, secondo i dati delle Finanze rielaborati da Confedilizia.

Le grandi città - come Torino, Milano, Roma, Napoli, Palermo - mancano ancora all'appello ed è difficile pensare che possano adeguarsi entro la metà del prossimo mese.

Per decidere se rivedere o meno l'aliquota è infatti probabile che i grandi Comuni aspettino di avere un quadro più preciso dei propri bilanci.

A rivedere, del tutto o parzialmente, le aliquote Tasi sono stati al momento solo 10 Comuni dei 31 "mappati".

E in alcuni casi, come quello per esempio di Barletta, la revisione è stata al ribasso, dal 3,3 per mille del 2014 al 2,7 di quest'anno.

Anche Mantova ha portato dal 2,4 al 2,2 per mille l'aliquota base per le abitazioni principali (esclusi immobili signorili, che oltre a pagare l'Imu per legge hanno anche una Tasi al 2 per mille).

Il Comune di Modena ha rivisto invece al rialzo, dal 3,1 al 3,3 per mille, così come Sondrio, dal 2 al 2,5 per mille.

Tre Comuni su 31 hanno alzato l'aliquota Imu (Livorno, al 10,6 per mille, Urbino, al 10,5 per mille, e Pordenone, all'8,85), mentre in due città (Enna e Padova) la revisione è stata al ribasso.

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