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6 Dicembre 2017

Cedolare secca per gli immobili commerciali

di Luigi dell'Olio, Monitorimmobiliare

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Il rilancio dell’immobiliare commerciale passa per una minore peso della fiscalità. È il messaggio lanciato da Confedilizia nel corso dell’audizione parlamentare sulla Legge di Bilancio 2018.

Il testo al momento in discussione prevede la proroga fino al 2019 della speciale aliquota del 10% della cedolare secca per le locazioni a canone calmierato, che era stata prevista per un quadriennio, con scadenza il 31 dicembre prossimo.

La confederazione guidata da Giorgio Spaziani Testa ha ribadito al legislatore l’urgenza, più volte sottolineata anche su questo giornale, di proseguire con questo regime fiscale. “E’ indispensabile che si prosegua su questa strada”, ha sottolineato il numero uno di Confedilizia, “per mantenere un minimo di attrattività ad una modalità di affitto che è stata mortificata dall’aumento di tassazione patrimoniale avviato nel 2012. Tuttavia, considerata la durata quinquennale dei contratti interessati, limitare la proroga a due anni rischia di impedire l’effetto incentivante dell’aliquota e il conseguente calmieramento dei canoni”.

Dall’esame parlamentare, poi, Confedilizia si aspetta l’elaborazione di una norma che – come richiesto dalla maggioranza e da gran parte dell’opposizione in sede di esame della nota di aggiornamento al Def – introduca anche nel settore non abitativo una tassazione sostitutiva dei redditi da locazione. “Si tratta di una misura strutturale e pro crescita”, ha sottolineato. E la prova del nove della validità della proposta è data dal fatto che a sostenerla sono anche le controparti dei proprietari nei contratti di locazione, vale a dire le organizzazioni dei commercianti, consapevoli che la perdita di qualsiasi redditività dell’investimento in locali commerciali impedisce alle attività economiche di prossimità di uscire dalla crisi che le attanaglia”.

La posizione di Confedilizia è in linea con quanto da tempo richiesto anche da Fiaip. “La cedolare secca, dalla sua introduzione ad oggi, ha ridotto fortemente l’evasione sugli affitti abitativi”, è l’analisi del presidente nazionale Gian Battista Baccarini. “Un Governo coraggioso coglierebbe l’occasione per estenderne i benefici a tutte le tipologie locatizie ma è quanto mai urgente una prima applicazione, anche se in via sperimentale, almeno alle locazioni commerciali”.

Restando nell’ambito della tassazione sul mattona, da segnalare che Airbnb è tornata alla carica con la richiesta di portare la cedolare dal 21 al 10%. A questo proposito va ricordato che un emendamento alla legge di Bilancio che prevedeva questo incentivo, ma successivamente è stato ritirato.

Nei giorni scorsi l’Antitrust si è espressa sulla cosiddetta “tassa Airbnb” (vale a dire l’obbligo da parte degli intermediari di affitto turistico di raccogliere le tasse per conto dei proprietari e poi versarle al Fisco), sottolineando che non è possibile privilegiare gli agenti immobiliari tradizionali rispetto agli operatori che ricorrono a ai sistemi di pagamento digitali.

La prevenzione dell’evasione fiscale rimane un obiettivo condivisibile, aggiunge l’Autorità, ma senza incorrere a modalità che possano alterare le dinamiche concorrenziali tra gli operatori. A questo proposito va però ricordato che quella dell’Antitrust è una segnalazione al legislatore, e pertanto non vincolante nei suoi confronti.

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