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11 Novembre 2014

Case in Gran Bretagna: manca l'offerta, mercato da record

di I. L.

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Il mercato residenziale inglese torna a segnare bel tempo.

Malgrado qualche inciampo, come quello visto nei mesi estivi quando i prezzi – dopo una corsa che sembrava inarrestabile - hanno iniziato a tentennare preoccupando gli operatori, meno la Bank of England che già temeva l'effetto bolla immobiliare.

In questo quadro, quello che ora preoccupa è invece la mancanza di prodotto abitativo sufficiente e adatto alle richieste.

Lo segnala JLL un report, in cui analizza la situazione.

Le nuove proposte residenziali in Inghilterra – si legge nel dossier - sono aumentate di 137mila unità fino al secondo trimestre del 2014.

Tuttavia, con un numero di unità destinato a salire di oltre 220mila all'anno nel prossimo decennio, anche questa escalation dell'attività edilizia è insufficiente.


Questo ha creato gran parte della pressione sui prezzi al rialzo riscontrati negli ultimi 12 mesi.


Con l’anno nuovo alle porte – prevede JLL - ci aspettiamo che i fattori esterni siano favorevoli al mercato residenziale: di conseguenza prevediamo una crescita dei prezzi residenziali nel Regno Unito pari al 4% per il 2015.

Prevediamo che la crescita nel mercato Prime Central London si attesti all'1,5%, ma saranno il South East e la Greater London a vedere i maggiori aumenti, rispettivamente del 5% e del 5,5%.


Le transazioni in tutto il Regno Unito dovrebbero aumentare rispetto ai livelli attuali per poi stabilizzarsi intorno a 1,13 milioni all'anno.


Ci aspettiamo che i completamenti delle case in Inghilterra crescano da circa 120mila a 150mila all'anno per i prossimi cinque anni, ancora di gran lunga al di sotto del livello di offerta necessaria per soddisfare la domanda.


Le elezioni nazionali avranno poco effetto sul real estate residenziale e i risultati del voto non sposteranno le intenzioni di chi vuole comprare, vendere o cambiare casa.

Tuttavia, le prospettive di un aumento dei tassi di base, con le proiezioni attuali a suggerire uno spostamento dallo 0,5% all'​​1,5% entro la fine del 2015, influenzeranno l'attività. I problemi che riguardano la disponibilità economica, la capacità di presentazione di una caparra e di ottenere un mutuo, metteranno un freno all'attività e alla crescita dei prezzi.

Adam Challis, Head of Residential Research presso JLL, conclude: "Un miglioramento del quadro economico, un governo con politiche tendenzialmente di sostegno e la domanda che sembra disposta a portare avanti transazioni di punta, nonostante le incombenti difficoltà di accessibilità economica, suggeriscono che il mercato è orientato a un periodo di miglioramento stabile e sostenuto.

Ma se non saremo in grado di garantire un’adeguato livello di offerta a lungo termine nel Regno Unito, la stabilità rimarrà su un terreno incerto.


E qui sta il problema. Nonostante una serie di programmi statali di sostegno, in ultima analisi, i costruttori hanno bisogno di costruire, e le supply chain impiegheranno probabilmente un altro paio di anni prima di tornare alla "normalità". Sarà questo a soffocare la crescita dell'offerta? Sarà questo a stimolare innovazioni come la costruzione prefabbricata o l'uso di nuovi materiali?  Quale posto occuperà la sostenibilità? Schiacciata come sempre tra le regole e la redditività?

Anche nelle acque più tranquille c'è sempre un livello di incertezza in profondità".

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