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Brexit, Rics: Uk rischia crollo del mercato immobiliare
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Gli intermediari immobiliari britannici si preparano a una recessione. Secondo il Rics, Royal Institute of Chartered Surveyors, i mediatori si aspettano un crollo delle valutazioni e degli affitti in quanto investitori e aziende stanno evidenziando una rinnovata cautela in seguito all’esito della votazione sulla Brexit. "Sebbene l’impatto sia diffuso, il calo della fiducia si è rivelato più pronunciato a Londra", spiega Jeff Matsu, senior economist di Rics in un’intervista pubblicata oggi sul Wall Street Journal Europe. Negli ultimi anni gli investitori sono accorsi da tutto il mondo sul mercato britannico degli immobili commerciali, quali spazi per uffici e centri commerciali, a caccia di rendimenti in un contesto di tassi di interesse bassissimi. Londra ovviamente è stata la meta principale. Anche prima del referendum di fine giugno l’andamento della crescita suggeriva che il mercato fosse instradato verso una recessione. Resta da vedere se il colpo al sentiment inferto dalla Brexit "rappresenti una reazione istintiva che si sgonfierà non appena il risultato sarà digerito oppure l’inizio di una recessione prolungata", recita il rapporto dell'indagine Rics. Nel secondo trimestre è stato rilevato un incremento del 41% degli intervistati che hanno segnalato una flessione delle richieste. La domanda degli investitori esteri, che hanno giocato un ruolo importantissimo nell’ambito del boom immobiliare di Londra, è stata particolarmente debole. In tutto il Regno Unito gli intervistati che hanno dichiarato di aver registrato un calo nel secondo trimestre sono aumentati del 16%. Dopo la domanda solida evidenziatasi nel primo trimestre, si tratta del peggioramento trimestrale più marcato da quando Rics ha avviato la copertura, ossia dal 2006. In parte la paura è che la Brexit privi le società estere con attività in Gran Bretagna del diritto di vendere servizi in tutta l’Unione Europea, costringendole dunque a traslocare da Londra e a trasferirsi in altri grandi centri del Vecchio Continente, come Francoforte oppure Parigi. L’abbandono degli uffici abbasserebbe ulteriormente il valore delle proprietà. Per la prima volta dal 2012 la domanda per l’affitto di spazi commerciali in Gran Bretagna non è migliorata. Anche in questo caso i broker risultano più negativi a proposito di Londra, dove le stime preventivano una discesa di circa il 3% per le locazioni nel corso dei prossimi 12 mesi. Il sondaggio è stato effettuato il 24 giugno, il giorno della pubblicazione dei risultati del referendum britannico sull'uscita dalla Ue, e ha coinvolto 392 mediatori immobiliari che hanno provveduto a rispondere entro il 12 luglio. "Tutte le zone del Regno Unito hanno subito un consolidamento nella percentuale di intervistati che prevedono una virata verso il basso del mercato", riporta il documento. "Londra presenta la percentuale più elevata: il 54% degli intervistati condivide infatti questo punto di vista".
È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: Lendlease: MIND continua a crescere con i cantieri di WestGat
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