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13 Dicembre 2017

Brexit: la fine di un inizio

di Paul O'Connor, head of Janus Henderson Multi-Asset Team

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La buona notizia sul fronte Brexit è che, dopo molti giorni di dramma politico e incertezza, il Regno Unito ha raggiunto un importante accordo con l'Unione Europea (UE), aprendo la strada ai negoziati per passare alla seconda fase. Le discussioni sugli accordi commerciali possono ora iniziare. La cattiva notizia è che, nove mesi dopo, le opinioni politiche nel Regno Unito sulla Brexit rimangono altamente polarizzate e la maggior parte delle “hard decisions" devono ancora essere prese. Un importante traguardo è stato tagliato la settimana scorsa, ma la strada da percorrere sembra ancora lunga e difficile.

"La questione dell'Irlanda del Nord" ha toccato temi chiave che determineranno realmente l'impatto economico che la Brexit avrà nel lungo termine. L'accordo raggiunto la settimana scorsa è un testo alquanto contorto che lascia abbastanza margine all'interpretazione. Tuttavia, alcuni punti sono stati chiariti:

- Il governo inglese ha garantito che è sua intenzione evitare un “hard border" tra l'Irlanda del Nord e la Repubblica d'Irlanda

- Il governo inglese si è impegnato a mantenere il regime normativo dell'Irlanda del Nord in "allineamento completo" con la legge del Regno Unito e si è impegnato a garantire che non emergano nuovi confini normativi tra l'Irlanda del Nord e il resto del Regno Unito

L'importanza di questi temi è in parte legata alla capacità del governo britannico di renderli effettivi e dalle relazioni commerciali del Regno Unito con l'UE. La questione importante è che gli obiettivi di cui sopra sembrano essere incompatibili con l'espressa volontà del governo inglese di uscire dall'Unione doganale e dal mercato unico. Ma qualcosa dovrà essere fatto.

La reazione del mercato è stata piuttosto modesta. Gli investitori sono ancora incerti su come bilanciare i progressi positivi fatti finora con le sfide a lungo termine che li attenderanno. I rischi per la sterlina rimangono abbastanza bilanciati. Manteniamo una parziale copertura sulle valute estere all’interno dei nostri portafogli multi-asset.

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