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4 Marzo 2015

Boom del mattone a Londra? Tutto merito dei soldi sporchi

di Cristina Giua

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Il ritorno in grande stile della capitale inglese sulla scena del real estate internazionale – dopo il black out partito con la crisi del 2007 - è costruito grazie al denaro di provenienza illecita. 

Denaro opportunamente rimesso in circolo sotto forma di investimenti nel mattone (con preferenza per l'acquisto di proprietà, spesso di lusso, a Londra).

Lo scrive senza tanti giri di parole uno studio – dal titolo emblematico: Corruption On Your Doorstep, la corruzione sulla soglia di casa; scarica in allegato - condotto da Transparency International, organizzazione il cui scopo è la tutela della legalità.

Dal dossier – che si chiude con 10 consigli per rendere il sistema più trasparente - emerge anzitutto una stima del fenomeno: dal 2004 al 2014 il valore delle proprietà acquistate in tutta la Gran Bretagna con fondi di provenienza illecita su cui si sta indagando è di oltre 108 milioni di sterline.

La somma sarebbe solo la punta dell'iceberg – precisa il rapporto – di una economia immobiliare molto più estesa, dove a dettare legge sono le società offshore (responsabili del 75% degli investimenti in real estate).

Solo a Londra sono 36.342 le proprietà acquistate da società con sede nei paradisi fiscali (in testa alle preferenze degli acquirenti ci sono le Isole Vergini, Jersey e l'Isola di Man).

Sarebbe merito - o colpa – di questo flusso di liquidità l'aumento dei prezzi delle abitazioni - pur con qualche passo falso negli ultimi mesi - a cui si è assistito in città.

Scarica allegato

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