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Bnl: 700 esuberi e taglio di 100 sportelli
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Un netto taglio del costo del personale con 700 esuberi, la riduzione del 30% degli incentivi per il personale, la richiesta di 12 giornate di solidarietà e la chiusura di altri 100 sportelli: questi gli elementi cardine del nuovo piano industriale della Bnl varato dall'amministratore delegato Andrea Munari a undici mesi dal suo arrivo a via Veneto. La cura dimagrante di Bnl, secondo quanto riferiscono a Radiocor fonti sindacali, viene motivata dall'azienda con la necessità di migliorare la redditività della banca giudicata troppo esigua dall'azionista Bnp Paribas
Il piano di Munari punta a rilanciare la vocazione corporate di Bnl che aprirà a Milano un centro per i grandi clienti con presidi corporate sia Napoli sia a Roma. L'attenzione di Munari al corporate si è già vista nelle prime scelte fatte a via Veneto: l'amministratore delegato nel luglio scorso ha avocato a sé le deleghe della direzione corporate togliendole al vice direttore generale Alberto De Angelis.
La Bnl disegnata nel nuovo piano industriale, l'ottavo da quando è stata acquistata dai francesi nel 2006 scendendo da 14mila a 11 mila dipendenti, cambia l'assetto nel territorio con dieci macro aree rispetto alle 4 attuali con l'obiettivo di rendere più rapide le risposte alla clientela. Previsti, secondo i dati riferiti dai sindacati ai quali è stato illustrato il piano, investimenti nell'It e la valorizzazione della banca online Hello Bank. Sarà ridimensionata anche la direzione generale di Roma
Tra banca e sindacati si apre ora un confronto che si annuncia aspro per raggiungere un accordo sulla riorganizzazione entro dicembre. I 700 dipendenti che dovranno andare al fondo esuberi maturano i requisiti per la pensione nel 2019 e nel 2020. La banca ha annunciato anche 100 ingressi tra assunzioni e stabilizzazioni. Le misure per ridurre i costi del personale comprendono il blocco degli avanzamenti che era previsto da un recente accordo sugli inquadramenti e anche il blocco del premio di fedeltà dopo 25 anni di banca. Il taglio del 30% del salario incentivante è tuttavia l'aspetto che i sindacalisti interpellati definiscono "inaccettabile" ricordando i sei milioni percepiti dai sei top manager nel 2014. Riguardo alla rete, Bnl dal 2012 al 2016 ha già chiuso un centinaio di agenzie e oggi conta su 787 agenzie con sportello di cassa che sommate ai 190 punti vendita portano a 900 agenzie complessive, troppe evidentemente per un mercato in profonda trasformazione e il piano di Munari ne prevede la chiusura di altri 100 con la necessità di riconvertire, secondo calcoli dei sindacati, almeno 300 persone.
È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: Lendlease: MIND continua a crescere con i cantieri di WestGat
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