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20 Luglio 2016

Abi: crescono le sofferenze, calano i tassi sui mutui (Report)

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Il bollettino mensile dell’Abi (luglio 2016) fornisce segnali contrastanti. Da una parte crescono le sofferenze nette delle banche, a 85 mld, nuovo massimo da dicembre, dall’altra aumentano i prestiti alle famiglie e calano i tassi sui mutui.

Per punti, questi i principali elementi contenuti nel report (leggi la versione integrale, servizio per gli abbonati)

-A giugno 2016 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.825,9 miliardi di euro (cfr. Tabella 3) è nettamente superiore, di quasi 157 miliardi, all'ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.669,3 miliardi di euro (cfr. Tabella 1).

-Si conferma la stabilità dell’ammontare dei finanziamenti in essere, con una variazione annua del totale dei finanziamenti in essere a famiglie e imprese pari a -0,04% nei confronti di giugno 2015, +0,3% di maggio e migliore rispetto al -0,5% di aprile 2016 e al -4,5% di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo ed è ritornato sui valori di aprile 2012. Sulla base degli ultimi dati ufficiali disponibili, relativi a maggio 2016, l’ammontare complessivo dei mutui in essere delle famiglie ha registrato un variazione positiva di +1,5% nei confronti di fine maggio 2015 (quando già si manifestavano segnali di miglioramento), confermando, anche sulla base dei dati sui finanziamenti in essere, la ripresa del mercato dei mutui. Il totale prestiti all'economia (che include le famiglie, le imprese e la pubblica amministrazione) ha segnato una variazione prossima allo zero (-0,3%, cfr. Tabella 3). Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi i prestiti all’economia sono passati da 1.673 a 1.825,9 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.417,5 miliardi di euro.

-I tassi di interesse sui prestiti si sono posizionati in Italia su livelli ancora più bassi. Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato al 2,21% toccando il nuovo minimo storico (2,25% il mese precedente; 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è collocato all’1,85% 1,78% il mese precedente al minimo storico, (5,48% a fine 2007). Il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,02%, toccando il minimo storico (3,08% il mese precedente; 6,18%, prima della crisi, a fine 2007) (cfr. Tabella 4).

-Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni già effettuate dalle banche con proprie risorse) a fine maggio 2016 sono pari a 85 miliardi di euro rispetto a 84 miliardi di aprile (cfr. Tabella 7). Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato pari al 4,72% a maggio 2016, 4,67% ad aprile 2016 (4,93% a fine 2015; 0,86%, prima dell’inizio della crisi).

-In Italia i depositi aumentano, a fine giugno 2016, di quasi 45 miliardi di euro rispetto all’anno precedente (su base annua, +3,4%; +3% a maggio e +5,2% ad aprile), mentre si conferma la diminuzione, sempre su base annua, della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, (a giugno 2016: -15,1%, segnando una diminuzione su base annua in valore assoluto di 62 miliardi di euro). L’andamento della raccolta complessiva (depositi da clientela residente + obbligazioni) registra a giugno 2016 una variazione, sempre su base annua, di -1,1% (cfr. Tabella 1). Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi la raccolta da clientela è passata da 1.513 a 1.669,3 miliardi di euro, segnando un aumento – in valore assoluto - di oltre 156,5 miliardi.

-A giugno 2016 il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) in Italia si è collocato all’1,07% (1,08% il mese precedente; 2,89% a fine 2007). Il tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito) si è attestato allo 0,46% (0,46% anche il mese precedente), quello sui PCT a 1,09% (1,09% anche il mese precedente). Il rendimento delle obbligazioni è risultato pari al 2,87%, 2,90% il mese precedente (cfr. Tabella 2).

-Lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi, a giugno 2016 è sceso a 195 punti base (200 punti base il mese precedente). Prima dell’inizio della crisi finanziaria tale spread superava i 300 punti (329 punti % a fine 2007).

Scarica il report completo

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